Il 27 luglio di quarantanove anni fa moriva, all’età di ventisette anni, uno dei poeti più iconici di quest’epoca: Jim Morrison.
Sebbene il successo lo abbia raggiunto come cantante dei Doors, Morrison si è sempre ritenuto un poeta; personaggio dall’animo irrequieto e con un passato difficile, genio affascinante e affascinato dalla beat generation e dai poeti visionari come Blake e Verlaine, ci ha lasciato molti scritti tra poesie, aforismi, saggi, epigrammi e racconti.
La sua morte precoce e misteriosa, circondata tuttora da ipotesi e illazioni, lo ha trasformato in mito e ogni anno la sua tomba è meta di pellegrinaggio.
Di seguito, una delle sue canzoni che più preferisco, The Crystal Ship, tratta dall’album The Doors (1967), e alcune poesie contenute nella raccolta Tempesta Elettrica.
MOSAICO
Una serie di note, poesie in prosa
storie, schegge di commedia & dialogo
Aforismi, epigrammi, saggi
Poesie? Certo
***
I sogni sono a un tempo frutto & clamore
contro un’atrofia dei sensi.
Sognare non è la soluzione
***
I CONNETTORI
I diamanti splendevano come vetro in frantumi
Sulla strada a mezzanotte
E tutto in cima i muri erano zuppi
Luccicavan lustre le loro pupille lattee
Allor da lontano apparve uno gnomo
Balenò un angelo sui piedi di pelo
Si trasmutò in un fiume il viale
La folla in attesa prese a tremare
Io stavo a guardare da un motel
Con il mio whisky in mano
Lei respirava piano, era caldo il vento
In una camera qualcuno veniva al mondo
***
SE SOLO POTESSI
Se solo
potessi sentire
Il canto
dei passeri
& sentire l’infanzia
trascinarmi indietro
di nuovo
Se solo potessi sentirmi
trascinare indietro
di nuovo
& sentirmi abbracciato
dalla realtà
di nuovo
Io morirei
Morirei felice
Rispondi