Sei l’alba del mio giorno
alta, oltre l’odore acre del limone chimico
con cui detergo
il carter di ogni mio palpito.
Mattina nitida
scia di elettroni nello scarto
sei lampo di verità
vita mossa al di là
di qualsiasi contratto umano.
Sei l’alba del mio giorno
anche dietro le saracinesche scure
e durante le ore
in cui un controller FANUC
sagoma l’inerzia del mio movimento.
Risplendi ancora
sulle mie spalle appesantite di lavoro
risorgi ancora, dalle mie scapole
più forte di tutti i neon travestiti da sorgente.
Molto bella e intensa. Posso farne una carta carbone nei prossimi giorni?
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Ma certo! È tutta tua 🙂
Ti ringrazio
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Gentilissimo, Giovedì la pubblico.
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ottimo brano, amore e sapore operaio
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Grazie!! Ho voluto sperimentare un crossover tra i due temi che tratto maggiormente…
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